CANNABIS MEDICA

FARMACIA DEL VIALE – AGRIGENTO

Dott. Paolo & Dott.ssa Chiara Minacori

CANNABIS MEDICA

Farmacia del Viale

Cannabis Medica: Guida alla Comprensione e Applicazione

La cannabis medica rappresenta una frontiera terapeutica che sta guadagnando attenzione per il suo potenziale nel trattare un’ampia varietà di condizioni mediche. Questa sezione del nostro sito web è dedicata a fornire informazioni dettagliate, basate su evidenze scientifiche, per educare i nostri pazienti e i loro familiari sulle potenzialità e gli usi della cannabis medica.

 

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Che Cos’è la Cannabis Medica?

La cannabis medica si riferisce all’uso di composti della pianta di cannabis, principalmente tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD), per il trattamento di specifiche condizioni di salute. A differenza dell’uso ricreativo, l’impiego medico della cannabis mira a massimizzare i benefici terapeutici minimizzando gli effetti psicoattivi.

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Principi Attivi.

thc

THC

THC (Tetraidrocannabinolo): Il principale agente psicoattivo della cannabis, noto per i suoi effetti analgesici, antiemetici e antispastici.
cbd

CBD

CBD (Cannabidiolo): Un composto non psicoattivo che possiede proprietà antinfiammatorie, ansiolitiche e anticonvulsivanti.

TERPENI ED EFFETTO ENTOURAGE

I terpeni sono composti aromatici trovati in molte piante, inclusa la cannabis, che influenzano l’odore e il sapore e possiedono anche propri effetti terapeutici. L’effetto entourage descrive come la combinazione di vari cannabinoidi e terpeni in cannabis lavori sinergicamente per produrre effetti terapeutici più potenti rispetto a quelli che sarebbero ottenuti utilizzandoli singolarmente.
Oltre a THC e CBD, la pianta di cannabis contiene altri cannabinoidi come il cannabigerolo (CBG), il cannabinolo (CBN) e oltre un centinaio di altri composti minori, oltre a terpeni, che contribuiscono agli effetti terapeutici complessivi attraverso l’effetto entourage.
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Dove e come agisce la cannabis medica.

Il sistema target della cannabis è il sistema endocannabinoide (SEC).
È un complesso sistema di segnalazione presente nel corpo umano, coinvolto nella regolazione di numerosi processi fisiologici, tra cui il dolore, l’umore, l’appetito e la risposta immunitaria. Composto da recettori cannabinoidi, endocannabinoidi (molecole simili ai cannabinoidi prodotte naturalmente dal corpo) e enzimi che sintetizzano e degradano gli endocannabinoidi, il SEC svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell’omeostasi, ovvero l’equilibrio interno del corpo.

La cannabis medica interagisce con il sistema endocannabinoide legandosi ai suoi recettori, principalmente CB1, situati nel cervello e nel sistema nervoso centrale, e CB2, trovati nel sistema immunitario e in altri tessuti periferici. Questa interazione aiuta a modulare le sensazioni di dolore, ridurre l’infiammazione, migliorare il sonno e alleviare lo stress e l’ansia, esplicando così i suoi effetti terapeutici.

Per esempio, il THC (tetraidrocannabinolo), il principale composto psicoattivo della cannabis, imita l’azione degli endocannabinoidi legandosi ai recettori CB1 e CB2, influenzando la percezione del dolore, l’umore e altre funzioni. Al contrario, il CBD (cannabidiolo) non si lega direttamente ai recettori cannabinoidi ma esercita i suoi effetti influenzando indirettamente il SEC e altri sistemi di segnalazione nel corpo, contribuendo a ridurre l’infiammazione e l’ansia senza effetti psicoattivi.

Attraverso queste interazioni, la cannabis medica offre un potenziale terapeutico per il trattamento di una vasta gamma di condizioni, sfruttando la capacità naturale del corpo di mantenere l’equilibrio e promuovere il benessere.

Applicazioni Terapeutiche.

La cannabis medica è stata studiata per il trattamento di numerose condizioni, tra cui:

  • Dolori Cronici: La cannabis medica ha dimostrato efficacia nel ridurre il dolore cronico, offrendo un’alternativa per pazienti che non rispondono ai trattamenti tradizionali.
  • Sclerosi Multipla: Il trattamento con cannabis può alleviare sintomi come la spasticità muscolare e il dolore, migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti.
  • Epilessia: L’approvazione di farmaci a base di CBD per forme severe di epilessia sottolinea l’efficacia della cannabis nel ridurre la frequenza delle convulsioni.
  • Ansia e Depressione: Studi preliminari indicano che la cannabis può avere effetti benefici sul benessere psicologico, aiutando a ridurre ansia e sintomi depressivi.
  • Effetti Collaterali della Chemioterapia: La capacità della cannabis di alleviare nausea e vomito nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia rappresenta un importante beneficio terapeutico.

Malattia di Parkinson
La ricerca ha evidenziato potenziali benefici della cannabis nel ridurre i tremori e migliorare il sonno nei pazienti con malattia di Parkinson, offrendo nuove speranze per un miglioramento della gestione sintomatica di questa condizione.
Malattie Infiammatorie Intestinali (IBD)
Per condizioni come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa, la cannabis medica è stata studiata per il suo ruolo nel fornire sollievo dal dolore addominale, dalla diarrea e dall’infiammazione associata a queste malattie infiammatorie intestinali.
Glaucoma
La ricerca suggerisce che la cannabis può ridurre la pressione intraoculare nel glaucoma, una delle principali cause di cecità, offrendo un potenziale percorso terapeutico alternativo.
Disturbi del Sonno
L’uso della cannabis medica per migliorare la qualità del sonno in pazienti affetti da disturbi del sonno mostra promesse, specialmente per coloro che soffrono di insonnia secondaria a condizioni di dolore cronico o ansia.
Sindrome di Tourette
La ricerca ha esplorato l’efficacia della cannabis nel ridurre i tic motori e vocali in pazienti affetti dalla sindrome di Tourette, con alcuni studi che riportano una diminuzione dell’intensità e della frequenza dei tic.
Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD): Alcuni studi indicano che la cannabis può ridurre i sintomi del PTSD, come flashback, incubi e ansia.
Anoressia e Cachessia: La cannabis medica può stimolare l’appetito in pazienti affetti da HIV/AIDS o cancro, contribuendo a combattere la perdita di peso e la cachessia.
Dipendenza e Ritiro da Sostanze: La ricerca suggerisce che la cannabis potrebbe avere un ruolo nel trattamento della dipendenza da oppioidi e nel facilitare il processo di disintossicazione da alcool e altre sostanze.
Cefalea a Grappolo e Emicrania: La cannabis è stata utilizzata da alcuni pazienti per ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi di emicrania e cefalea a grappolo.

Disturbi dello Spettro Autistico (ASD)
Studi preliminari sulla cannabis medica in pazienti con ASD hanno indicato miglioramenti nei comportamenti ripetitivi, nelle abilità comunicative e sociali, e una riduzione dell’ansia, suggerendo un potenziale beneficio terapeutico.
Negli ultimi anni sono stati condotti diversi studi per indagare l’efficacia della cannabis medica nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico (ASD). L’autismo è un disturbo complesso dello sviluppo neurologico caratterizzato da difficoltà nelle interazioni sociali, nella comunicazione e da comportamenti ripetitivi. La ricerca su questo argomento è ancora nelle fasi iniziali, ma alcuni risultati preliminari suggeriscono che la cannabis potrebbe offrire benefici in termini di miglioramento della comunicazione, riduzione dei comportamenti ripetitivi e aggressivi, e miglioramento generale della qualità della vita.

Evidenze dalla Ricerca
Riduzione dei Comportamenti Problematici: Alcuni studi hanno osservato una riduzione dei comportamenti problematici, inclusi l’aggressività e l’autostimolazione, in individui con ASD trattati con preparazioni a base di cannabis.
Miglioramento della Comunicazione e dell’Interazione Sociale: Anche se i risultati sono ancora preliminari, ci sono evidenze che suggeriscono miglioramenti nella comunicazione e nelle abilità sociali in seguito al trattamento con cannabis medica.
Gestione dell’Ansia e dei Disturbi del Sonno: Molti individui con autismo soffrono di ansia e disturbi del sonno. La cannabis medica è stata studiata per il suo potenziale in alleviare questi sintomi, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone con ASD.
È importante notare che la maggior parte degli studi fino ad ora ha coinvolto campioni ridotti e non ha sempre seguito rigorosi protocolli di ricerca randomizzati e controllati, che sono lo standard oro per la valutazione dell’efficacia di un trattamento. Inoltre, l’uso della cannabis medica, soprattutto nei bambini e negli adolescenti, solleva questioni relative alla sicurezza e agli effetti a lungo termine,
Sebbene i risultati preliminari siano promettenti, è necessaria ulteriore ricerca per comprendere appieno il potenziale della cannabis medica nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico, nonché per stabilire dosaggi sicuri ed efficaci, e per identificare quali composti specifici della cannabis (come il CBD, THC, o altri cannabinoidi) siano i più benefici. Come per qualsiasi intervento terapeutico, soprattutto quando si tratta di disturbi complessi come l’autismo, l’approccio deve essere personalizzato e strettamente monitorato da professionisti sanitari qualificati.

Fibromialgia
La fibromialgia è una condizione cronica caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, affaticamento e aree di dolenzia. Anche se l’origine esatta della fibromialgia rimane poco chiara, si pensa che sia legata a cambiamenti nel modo in cui il cervello e il midollo spinale elaborano i segnali del dolore.
Cannabis Medica e Fibromialgia
Recenti studi e ricerche hanno esplorato l’uso della cannabis medica come potenziale trattamento per i sintomi della fibromialgia, con particolare attenzione alle sue proprietà analgesiche e alla capacità di migliorare la qualità del sonno. I principi attivi della cannabis, in particolare il CBD (cannabidiolo) e il THC (tetraidrocannabinolo), sono stati studiati per i loro effetti sul dolore e sull’infiammazione, che sono sintomi chiave della fibromialgia.

Benefici Potenziali

    • Riduzione del Dolore: Molti pazienti con fibromialgia hanno riportato un sollievo significativo dal dolore cronico attraverso l’uso di cannabis medica. Il THC e il CBD possono agire sui recettori del dolore nel cervello, potenzialmente riducendo la percezione del dolore.
    • Miglioramento della Qualità del Sonno: La fibromialgia è spesso associata a disturbi del sonno. La cannabis medica può aiutare a migliorare la qualità e la durata del sonno, riducendo la frequenza delle interruzioni del sonno e facilitando un riposo notturno più profondo.
    • Riduzione dell’Affaticamento e Miglioramento del Benessere Generale: Alcuni pazienti riportano una riduzione dell’affaticamento e un miglioramento del benessere generale, che può essere attribuito agli effetti ansiolitici e antidepressione del CBD.

Considerazioni e Avvertenze

    • Dosaggio e Formulazioni: Il dosaggio ottimale e le formulazioni di cannabis medica per il trattamento della fibromialgia possono variare significativamente da persona a persona. È essenziale consultare un medico specializzato per determinare il regime terapeutico più appropriato.
    • Effetti Collaterali: Sebbene la cannabis medica sia generalmente ben tollerata, può provocare effetti collaterali come secchezza della bocca, affaticamento, vertigini e alterazioni dell’umore in alcuni pazienti. La discussione aperta con un medico può aiutare a gestire questi potenziali effetti collaterali.
    • Interazioni Farmacologiche: La cannabis medica può interagire con altri farmaci prescritti per la fibromialgia. È cruciale discutere del proprio regime farmacologico con il medico per evitare interazioni negative.

Conclusione
L’uso della cannabis medica per la fibromialgia offre una promettente alternativa o complemento ai trattamenti tradizionali, soprattutto per i pazienti che non hanno trovato sollievo significativo con altre terapie. Tuttavia, la ricerca sulla cannabis medica e la fibromialgia è ancora in corso, e più studi sono necessari per comprendere appieno la sua efficacia e sicurezza. Come per qualsiasi trattamento medico, l’approccio alla cannabis dovrebbe essere personalizzato e monitorato attentamente da un professionista sanitario qualificato.

Dolore Oncologico
Il dolore oncologico, uno dei sintomi più comuni e debilitanti tra i pazienti affetti da cancro, rappresenta una sfida significativa nella gestione della qualità della vita durante il percorso di cura. La cannabis medica emerge come un’opzione terapeutica promettente per offrire sollievo da questo tipo di dolore, grazie alla sua capacità di interagire con il sistema endocannabinoide del corpo, potenzialmente modulando il dolore e riducendo l’infiammazione. I componenti attivi della cannabis, in particolare il THC e il CBD, hanno dimostrato in studi clinici preliminari di avere effetti analgesici che possono contribuire a migliorare il benessere dei pazienti oncologici, fornendo un’alternativa o un complemento ai tradizionali analgesici oppioidi, che possono avere effetti collaterali significativi e rischio di dipendenza. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che l’uso della cannabis medica deve essere attentamente valutato e monitorato da professionisti sanitari, per garantire un equilibrio ottimale tra efficacia e sicurezza, personalizzando il trattamento in base alle esigenze individuali del paziente e al contesto della loro terapia oncologica. La ricerca è ancora in corso per stabilire protocolli di dosaggio precisi e per comprendere appieno i meccanismi attraverso cui la cannabis può alleviare il dolore oncologico, sottolineando l’importanza di un approccio basato su evidenze scientifiche nell’integrazione della cannabis medica nella gestione del dolore nel cancro.

Studi e ricerche.

Approfondendo il tema degli “Studi e Ricerche” legati all’uso terapeutico della cannabis, si osserva come l’interesse scientifico in questo campo sia cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. La ricerca sulla cannabis medica si sta espandendo oltre le osservazioni preliminari, cercando di delineare con maggiore precisione l’efficacia, i meccanismi d’azione, i profili di sicurezza, e le potenziali applicazioni cliniche dei suoi principali componenti, come il THC e il CBD.
Tipologie di Studi

    • Studi Clinici Controllati e Randomizzati (RCT): Gli RCT sono considerati il gold standard nella ricerca medica. In questi studi, i partecipanti sono assegnati casualmente a ricevere il trattamento in esame o un placebo, permettendo una valutazione obiettiva degli effetti della cannabis. Sebbene il numero di RCT sulla cannabis medica sia in crescita, la loro complessità, dovuta alla variabilità delle forme di somministrazione e alla difficile standardizzazione dei dosaggi, rappresenta una sfida.
    • Ricerche Osservazionali: Questi studi esaminano gli effetti della cannabis nei pazienti che la utilizzano nel loro ambiente naturale, senza l’assegnazione casuale di un trattamento. Sebbene offrano dati preziosi sulle esperienze reali dei pazienti, le ricerche osservazionali possono essere limitate dalla mancanza di gruppi di controllo, rendendo più difficile stabilire relazioni causali.
    • Meta-Analisi e Revisioni Sistematiche: Questi lavori aggregano e analizzano i dati di numerosi studi, fornendo una visione complessiva dell’efficacia e della sicurezza della cannabis medica. Le meta-analisi possono aiutare a identificare tendenze e confermare l’efficacia di specifici trattamenti basati sulla cannabis in varie condizioni mediche.

Sfide nella Ricerca
La ricerca sulla cannabis medica affronta diverse sfide, tra cui la variabilità delle specie di cannabis e dei loro composti, la difficoltà di blinding negli studi a causa degli effetti psicoattivi del THC, e la necessità di standardizzazione nei metodi di somministrazione e dosaggio. Inoltre, le restrizioni legali e regolatorie in molti paesi limitano ancora l’accesso alla cannabis per scopi di ricerca, rallentando il progresso scientifico in questo campo.

Progressi Recenti
Nonostante queste sfide, sono stati compiuti progressi significativi nella comprensione dei potenziali benefici terapeutici della cannabis. Studi recenti hanno esplorato l’uso della cannabis per trattare condizioni come il dolore cronico, l’ansia, la depressione, la sclerosi multipla, e l’epilessia, con alcuni risultati che indicano benefici significativi per i pazienti. In particolare, il CBD ha ricevuto attenzione per il suo potenziale nel trattare l’epilessia refrattaria, portando all’approvazione da parte di enti regolatori di farmaci a base di CBD per questa condizione.

Prospettive Future
Il futuro della ricerca sulla cannabis medica promette di ampliare la nostra comprensione dei suoi effetti e di esplorare nuove applicazioni terapeutiche. L’interesse crescente per i meccanismi molecolari e cellulari alla base degli effetti dei cannabinoidi potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci mirati con profili di sicurezza migliorati. Inoltre, la crescente accettazione della cannabis medica da parte della comunità medica e del pubblico supporta l’espansione della ricerca clinica, con l’obiettivo di integrare pienamente la cannabis nel panorama terapeutico per il trattamento di una vasta gamma di condizioni mediche.

Preparati Galenici a Base di Cannabis Medica.

Attualmente, non esistono formulazioni farmaceutiche industriali che incorporino l’intero fitocomplesso della cannabis medica. Di conseguenza, il farmacista, operando nel suo laboratorio galenico, realizza le formulazioni prescritte dal medico, consentendo al paziente di beneficiare dell’intero fitocomplesso della cannabis. Tra le formulazioni più comuni vi sono soluzioni oleose per somministrazione orale sotto forma di gocce, ottenute attraverso l’estrazione dei principi attivi dalle infiorescenze con solventi selezionati, preservando l’integrità dei componenti.
Il risultato è un estratto concentrato in un veicolo oleoso, tipicamente olio di oliva o trigliceridi a catena media, dosato per via orale tramite contagocce. Sono disponibili anche capsule, pastiglie per somministrazione sublinguale, infiorescenze per vaporizzazione – un metodo preferibile alla combustione – e altre formulazioni come creme e suppositori, la cui preparazione è attualmente limitata da normative specifiche.
La nostra farmacia garantisce la preparazione di queste formulazioni aderendo rigorosamente alle Norme di Buona Preparazione delle farmacie, utilizzando esclusivamente materie prime certificate di elevata qualità farmaceutica, per assicurare la massima efficacia e sicurezza al paziente.

Aspetti Legali e Normativi

In Italia, l’uso della cannabis medica è strettamente regolamentato. I pazienti devono avere una prescrizione medica e possono accedere ai farmaci a base di cannabis tramite farmacie autorizzate, come la nostra, che garantiscono la conformità alle norme vigenti per la sicurezza e l’efficacia.

Consigli per i Pazienti

Quando si valuta l’uso della cannabis medica come parte del proprio piano di trattamento, è cruciale adottare un approccio completo e informato. Oltre alla consulenza medica, il ruolo del farmacista come consulente specializzato assume una significativa importanza nel fornire supporto, informazioni dettagliate e guida nel corretto uso dei prodotti a base di cannabis.

Consultazione Integrata con il Medico e il Farmacista
Valutazione Professionale Combinata: Inizia con una consultazione medica per discutere la tua storia clinica e le terapie attuali, permettendo al medico di valutare se la cannabis medica è appropriata per te. Successivamente, coinvolgi il tuo farmacista nel processo, approfittando della sua competenza specifica sui prodotti a base di cannabis, sui vari metodi di somministrazione e sulle interazioni farmacologiche, per ottimizzare il regime terapeutico.
Definizione delle Aspettative e Obiettivi: Stabilisci obiettivi terapeutici chiari con il supporto sia del medico che del farmacista. Essi possono aiutarti a impostare aspettative realistiche e a comprendere come monitorare efficacemente i progressi e gli effetti del trattamento con cannabis..

Educazione, Supporto e Monitoraggio Continuo
Risorse Educative e Supporto: Sfrutta le conoscenze e le risorse fornite dal farmacista per educarti sui diversi aspetti della cannabis medica. Farmacisti esperti in medicina cannabinoidica possono offrire consigli preziosi su come gestire gli effetti collaterali, assicurare la sicurezza durante il trattamento e navigare le leggi relative all’uso di cannabis medica.
Monitoraggio Personalizzato: In collaborazione con il tuo medico, il farmacista può svolgere un ruolo attivo nel monitorare l’andamento del trattamento, fornendo consulenza su eventuali aggiustamenti necessari per massimizzare i benefici e minimizzare gli effetti indesiderati. Questo approccio personalizzato garantisce che il trattamento sia sempre allineato con le tue esigenze specifiche.

Collaborazione nella Gestione del Trattamento
Gestione Integrata del Trattamento: Lavorando insieme, medico e farmacista possono coordinare una strategia di trattamento integrata, valutando l’efficacia della cannabis medica nel contesto delle tue condizioni di salute e dei trattamenti in corso. Questa collaborazione interprofessionale è fondamentale per garantire un approccio terapeutico coerente e sicuro.
Consulenza sulla Sicurezza e Legalità: Il farmacista può guidarti attraverso le normative locali riguardanti l’uso di cannabis medica, assicurando che il tuo accesso sia completamente conforme alle regolamentazioni vigenti. Inoltre, può offrire consigli pratici per l’uso sicuro dei prodotti, inclusa la gestione di attività quotidiane come la guida e l’utilizzo di macchinari.

Il farmacista come consulente nel tuo percorso con la cannabis medica arricchisce il livello di cura e supporto disponibile, fornendoti una guida esperta e personalizzata. Questa collaborazione tra professionisti sanitari è essenziale per orientarsi con sicurezza ed efficacia nel trattamento con cannabis medica, assicurando che sia ben integrato nel tuo piano di cura complessivo.

Sicurezza e Effetti Collaterali
Sebbene la cannabis medica sia generalmente considerata sicura per la maggior parte dei pazienti, come per ogni trattamento, possono verificarsi effetti collaterali. Questi possono includere, ma non sono limitati a, secchezza della bocca, affaticamento, vertigini e alterazioni dell’umore. Discutere apertamente di questi aspetti con il proprio medico è fondamentale per gestire efficacemente il trattamento.

Domande Frequenti (FAQ).

In questa sezione, rispondiamo alle domande più comuni riguardanti l’uso, gli effetti e la sicurezza della cannabis medica, fornendo ai pazienti le informazioni necessarie per prendere decisioni informate.

Cos'è la cannabis medica?

La cannabis medica si riferisce all’uso dei principi attivi della pianta di cannabis, come il THC e il CBD, per trattare specifiche condizioni mediche o alleviare i sintomi associati a queste condizioni.

Quali sono i principali benefici della cannabis medica?

I benefici includono il sollievo dal dolore cronico, la riduzione della spasticità muscolare nella sclerosi multipla, il controllo delle crisi epilettiche, il miglioramento dell’appetito e la riduzione della nausea, tra gli altri.

La cannabis medica provoca effetti psicoattivi?

Il THC, uno dei principali componenti della cannabis, può provocare effetti psicoattivi. Tuttavia, il CBD, un altro componente importante, non ha effetti psicoattivi ed è spesso utilizzato per scopi terapeutici senza alterare lo stato di coscienza.

Come si può accedere alla cannabis medica?

In Italia, l’accesso alla cannabis medica richiede una prescrizione da parte di un medico e può essere fornita solo da farmacie autorizzate, come la nostra, che seguono rigorosi standard di qualità e sicurezza.

In quali forme è disponibile la cannabis medica?

La cannabis medica può essere disponibile in varie forme, tra cui oli, capsule, fiori da vaporizzare, e preparazioni galeniche personalizzate, a seconda delle esigenze specifiche del paziente.

Quali sono le condizioni trattabili con la cannabis medica?

Tra le condizioni trattabili figurano, ma non sono limitate a, dolori cronici, sclerosi multipla, epilessia, ansia, depressione, effetti collaterali della chemioterapia, malattia di Parkinson, e disturbi del sonno.

Ci sono effetti collaterali nell'uso della cannabis medica?

Come per ogni trattamento, possono verificarsi effetti collaterali, che variano in base al tipo di prodotto utilizzato e alla persona. Gli effetti più comuni includono secchezza della bocca, affaticamento, vertigini e variazioni dell’umore.

La cannabis medica può interagire con altri farmaci?

Sì, la cannabis medica può interagire con altri farmaci. È importante discutere con il medico di tutti i farmaci e integratori che si stanno assumendo per valutare possibili interazioni.

Come si determina il dosaggio appropriato di cannabis medica?

Il dosaggio appropriato varia significativamente da persona a persona e deve essere determinato da un medico, basandosi su vari fattori come la condizione da trattare, l’età, il peso e la tolleranza individuale.

È possibile guidare dopo aver utilizzato cannabis medica?

L’uso di cannabis, soprattutto prodotti con THC, può influenzare le capacità motorie e cognitive; pertanto, si sconsiglia di guidare o utilizzare macchinari pesanti dopo l’assunzione.